Si è conclusa l’attività di controllo che la Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, coadiuvata dalla Divisione Polizia Amministrativa

Sociale e dell’Immigrazione della Questura, dal Commissariato di Viareggio e dal Reparto Prevenzione Crimine di Firenze, ha operato nei giorni scorsi su nove “compro oro” della provincia lucchese.  I controlli si inquadrano in una più ampia attività di monitoraggio che la Polizia di Stato conduce sulla gestione dei compro oro, talora contraddistinta da una zona d’ombra in cui si infiltrano gli interessi malavitosi di quanti intravedono in tali esercizi la possibilità di riciclare proventi dei furti in abitazione ovvero di altre attività delittuose.
Per tre giorni, gli operatori sono stati impegnati nel visionare i registri obbligatori di P.S. in cui è previsto siano annotate le operazioni di presa in carico dei preziosi.

Il primo giorno i controlli hanno interessato tre compro oro della Versilia.
Il secondo, sono stati sottoposti a controllo ben quattro esercizi di Lucca.
In due compro oro, a Viareggio e a Lucca, sono state riscontrate delle irregolarità nella tenuta dei registri, che personale della Polizia Amministrativa provvederà a contestare. Si tratta di irregolarità spesso ricorrenti: dalla mancata vidimazione del registro da parte degli uffici competenti della Questura, alla presenza di preziosi non registrati; gli acquisti in nero, come noto, consentono ai titolari dei negozi di rivendere e incassare soldi senza lasciar traccia.

L’ultimo giorno gli operatori hanno esteso i controlli ad Altopascio e a Capannori.
Ad Altopascio, il titolare di un compro oro, alla vista della Polizia, ha provato ad occultare all’interno di un cassetto degli oggetti in oro del valore di centinaia di miglia di euro, e una notevole somma in contanti, non giustificata dagli incassi della giornata. Per quanto rilevato il titolare è stato invitato in Questura per gli ulteriori accertamenti.
Anche il mese scorso, a Viareggio, la Polizia aveva operato dei controlli ai compro oro della città: in uno di essi erano stati identificati due albanesi, denunciati per ricettazione di preziosi, provento di furti consumati nella provincia di Imperia.

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